Cheratite eosinofilica gatto
CHERATITE EOSINOFILICA GATTO La cheratite eosinofilica è una patologia della cornea che capita spesso di riscontrare in gatti erroneamente trattati per ulcera corneale non responsiva. E’ una lesione infiammatoria di tipo infiltrativo e progressivo che, oltre alla cornea, può coinvolgere anche la congiuntiva e le palpebre. Per quanto riguarda la cornea la maggior parte dei casi si riscontra a livello della cornea latero dorsale, per cui si deve accendere un campanello d’allarme su questa malattia visto che quello non è il settore tipico delle ULCERE TRAUMATICHE. La lesione si presenta come placche ROSACEE o BIANCASTRE a superficie ispessita e irregolare e possono evidenziarsi aree di positività alla fluoresceina. A livello istologico lo stroma corneale mostra la presenza di infiltrato eosinofilico, linfocitico e plasmacellulare con numerosi macrofagi e neutrofili; frequenti sono pure i mastociti. La cheratite eosinofilica non è associata a predisposizioni di razza, sesso o età. La diagnosi si basa sull’aspetto CLINICO e l’ESPERIENZA dell’OFTALMOLOGO, ma è facile confermarla con un semplice raschiato citologico corneale. Ci sono frequenti associazioni con l’Herpesvirus felino che infatti consiglio sempre di trattare in concomitanza nella terapia. Il farmaco di prima scelta nella mia personale esperienza ma anche in bibliografia è il MEGESTROLO ACETATO, che purtroppo però ha un uso limitato per i numerosi effetti collaterali; in alternativa si può usare collirio cortisonico locale associato ad antivirale e cortisonico per bocca per periodi da definire. La prognosi è variabile alla stregua del trattamento del GRANULOMA EOSINOFILICO con casi che vengono curati definitivamente, altri che recidivano e casi che rispondono parzialmente. Nicola Franceschi