Rogna demodettica

Demodex canis è un acaro di 150-250µ di lunghezza dal corpo  allungato e fusiforme con rostro corto e quadrato. I quattro arti sono  atrofizzati, terminano con piccoli artigli e sono raggruppati  nell’estremità anteriore del corpo (podosoma), mentre la regione distale  (opistosoma) costituisce i 2/3 del corpo del parassita (Fig. 1).
 Demodex canis è un acaro follicolare, specie-specifico, che vive come  commensale nel follicolo pilifero e nelle ghiandole sebacee del cane. Il  ciclo vitale si svolge interamente sull’ospite (parassitismo  permanente): la femmina depone le uova (dalla caratteristica forma “a  limone” o “a pistacchio”) all’interno del follicolo pilifero da cui  originano larve esapodi che successivamente si trasformano in ninfe  ottopodi e quindi in acari adulti (Fig. 2). Il ciclo si completa in  18-24 giorni e l’acaro non può sopravvivere al di fuori del suo ospite.  La malattia non è contagiosa e gli acari vengono trasferiti per contatto  diretto dalla madre ai cuccioli esclusivamente durante i primissimi  giorni di vita.
 Demodex cornei presenta la parte posteriore dell’addome (opistotoma) più  corta rispetto a Demodex canis e vive nello strato corneo  dell’epidermide (da cui il nome) (Fig. 3). Demodex injai è al contrario  caratterizzato da un opistotoma molto più lungo e vive nel follicolo  pilifero e soprattutto nelle ghiandole sebacee 
 PATOGENESI
 La classificazione della demodicosi canina prevede una distinzione in  forma ad insorgenza giovanile e in età adulta. La demodicosi giovanile è  di gran lunga la più frequente e si osserva in cani giovani sino a due  anni di età. La demodicosi ad insorgenza in età adulta e più rara e si  osserva in cani adulti-anziani con malattie sistemiche di natura  infestiva (es. leishmaniosi), ormonale (es. ipercorticosolismo),  neoplastica (es. linfoma) o sottoposti a trattamenti immunosoppressivi  (es. corticosteroidi); non sempre nei cani anziani affetti da demodicosi  è possibile identificare una causa sottostante.
 La classificazione clinica della demodicosi canina prevede un’ulteriore  differenziazione in forma localizzata e in forma generalizzata.  Attualmente si definisce demodicosi localizzata la forma clinica in cui  sono presenti fino a cinque lesioni e che interessa meno del 10% della  superficie cutanea totale, mentre si parla di demodicosi generalizzata  quando le lesioni coinvolgono più del 10% della superficie totale  cutanea (> di cinque aree) o interessano interi distretti corporei  quali la faccia o la regione podale (pododemodicosi). Tale distinzione  clinica è di notevole importanza ai fini terapeutici in quanto la forma  giovanile localizzata è considerata autolimitante e tende a regredire  spontaneamente nel 90% dei cani nell’arco di sei mesi, mentre quella  generalizzata non regredisce e deve pertanto essere trattata  farmacologicamente.
 Il meccanismo immunopatogenetico responsabile dello sviluppo  dell’infestazione non è stato mai chiarito. Probabilmente negli animali  giovani un difetto immunitario geneticamente programmato è responsabile  della moltiplicazione degli acari che può essere inoltre favorita dalla  concomitante presenza di fattori stressanti transitori  (endo-ectoparassitosi, estro ecc.). Negli animali adulti di tratterebbe  invece di un deficit acquisito del sistema immunitario secondario alla  presenza di malattie immunodepressive (ipercortisolismo spontaneo e  iatrogeno, leishmaniosi, neoplasie ecc.) o a trattamenti con  corticosteroidi o farmaci citotossici.
 Poiché alcune linee familiari ed alcune razze (West Highland White  Terrier, Scottish Terrier, Shih-Tzu, Bulldog, Shar-pei, Carlino,  Bobtail) sono predisposte all’insorgenza della demodicosi generalizzata  si è ipotizzato che una componente genetica potrebbe essere responsabile  di un deficit immunitario acaro-specifico tale da non permettere  un’efficace risposta immunitaria cellulo-mediata nei confronti della  popolazione parassitaria. Sulla base di queste considerazioni l’American  Academy of Veterinary Dermatology (AAVD) nel 1981 ha emanato una  direttiva che raccomanda la sterilizzazione di tutti i cani affetti da  demodicosi generalizzata allo scopo di ridurre l’incidenza della  malattia.